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La questione rimasta irrisolta

2024-06-22 10:48

Il Bradipo

First floor, Territories, Art and culture, Short fairy tales, News,

La questione rimasta irrisolta

Questo è il curriculum giudiziario del fondatore di un partito che ancora oggi governa il nostro paese e che ha “infettato, corrotto e diseducato” i c

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Questo è il curriculum giudiziario del fondatore di un partito che ancora oggi governa il nostro paese e che ha “infettato, corrotto e diseducato” i cittadini in troppi anni di “potere” reso assoluto dall'enorme ricchezza accumulata.

 

La truffa all'orfana per la villa di Arcore.

Il "fattore Mangano", il patto con Cosa Nostra e i soldi ai boss.

Milano 2 e la loggia P2.

I decreti salva-Fininvest di Craxi.

L'impero offshore.

I giudici comprati.

Lo scippo Mondadori.

La discesa in campo.

Il conflitto d'interessi.

Le tangenti, i fondi neri, i falsi in bilancio, le frodi fiscali.

Le 60 leggi ad personam e ad aziendam.

Le epurazioni di Montanelli, Biagi, Santoro, Luttazzi & c.

Gli inciuci col centrosinistra.

La compravendita dei senatori.

Le figuracce internazionali.

Le menzogne seriali.

Le minorenni.

Le escort.

I bunga bunga a Villa San Martino, a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa.

I testimoni prezzolati e i complici in galera al posto suo.

Le sentenze: dalle assoluzioni per aver commesso il fatto alla condanna.

L'inventario dei danni all'Italia.

Le migliori intercettazioni su mafia, giornali, Rai e orge a domicilio.

E la santificazione finale.

 

1) 1988 – Falsa testimonianza resa ai giudici sulla data della sua adesione alla loggia massonica P2- … Ne consegue che il Berlusconi ha dichiarato il falso”, rilasciato “dichiarazioni menzognere e compiutamente realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del delitto di falsa testimonianza”. “Il reato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia” (del 1990);

AMNISTIATO

2) Tangenti alla Guardia di Finanza (corruzione). Condannato per corruzione in primo grado per quattro tangenti a 12 ufficiali delle Fiamme Gialle, poi prescritto in appello per tre mazzette e assolto per insufficienza di prove sulla quarta, nel 2001 B. viene assolto in Cassazione per insufficienza di prove per tutti e quattro gli episodi, mentre i manager Fininvest e i finanzieri vengono tutti condannati. Per la Suprema Corte non si è riusciti a sciogliere il nodo di chi fra Silvio e Paolo B. autorizzò le mazzette. Ma è dimostrata la “predisposizione della Fininvest” a corrompere la Gdf.

ASSOLTO PER INSUFFICIENZA DI PROVE

3) All Iberian-1 (finanziamento illecito ai partiti). Condannato in Tribunale insieme a Bettino Craxi per avergli versato nel 1991 estero su estero (in Svizzera) dai conti All Iberian mazzette per 23 miliardi di lire, B. si salva col suo complice in appello per prescrizione. Ricorre in Cassazione per essere assolto, ma la Suprema Corte nel 2000 conferma: è un colpevole che l’ha fatta franca. “Le operazioni societarie e finanziarie prodromiche ai finanziamenti estero su estero dal conto intestato alla All Iberian al conto Northern Holding (uno dei tre di Craxi in Svizzera, ndr) furono realizzate in Italia dai vertici del gruppo Fininvest Spa, con il rilevante concorso di Silvio Berlusconi quale proprietario e presidente” e da altri manager del gruppo. Dunque niente assoluzione. “Non emerge negli atti processuali l’estraneità dell’imputato”. Infatti è condannato a pagare le spese di giudizio.

COLPEVOLE PRESCRITTO

4) All Iberian-2 (falso in bilancio). B. è imputato per centinaia di miliardi di lire di fondi neri nascosti ai bilanci Fininvest, accantonati all’estero nelle società offshore della tesoreria occulta All Iberian e usati negli anni '80-'90 per fini inconfessabili: corrompere politici (come Craxi), giudici romani, prestanome (in Tele+ e Telecinco), scalare occultamente società (da Standa a Mondadori) in barba alle leggi e ai controlli di Borsa. Nel 2005 il Tribunale lo assolve con i suoi manager perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”.

ASSOLTO PER CANCELLAZIONE LEGGE NEL 2001

5) Medusa Cinema (falso in bilancio). Condannato per 10 miliardi di lire di fondi neri ricavati dalla compravendita della casa di produzione Medusa e nascosti su libretti al portatore intestati a prestanome, B. viene assolto in appello e in Cassazione per insufficienza di prove. Condannato invece il manager Carlo Bernasconi che gestì materialmente l’operazione. Motivo: “La molteplicità dei libretti riconducibili alla famiglia Berlusconi e le notorie rilevanti dimensioni del patrimonio di Berlusconi postulano l’impossibilità di conoscenza sia dell’incremento sia soprattutto dell’origine dello stesso”. Troppo ricco per accorgersi che il suo uomo gli ha versato 10 miliardi.

ASSOLTO

6) Terreni di Macherio (appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio). B. è imputato per 4,4 miliardi di lire pagati in nero all’ex proprietario dei terreni della villa di Macherio, dove vivono la moglie Veronica e i tre figli di secondo letto. In Tribunale è assolto dall’appropriazione indebita e dalla frode fiscale e prescritto per i falsi in bilancio di due società a cui “indubbiamente ha concorso”. In appello è assolto anche sul primo falso in bilancio, mentre il secondo rimane, ma è coperto dall’amnistia del 1990.

AMNISTIATO

7) Caso Lentini (falso in bilancio). L’accusa riguarda 10 miliardi versati in nero dal Milan al Torino per l’acquisto del giocatore Gianluigi Lentini. I fatti sono tutti straprovati, ma B. (presidente del Milan) e il suo vice Adriano Galliani si salvano in Tribunale per prescrizione, grazie alle attenuanti generiche e alla riduzione dei termini introdotta dalla legge B. sul falso in bilancio.

PRESCRITTO

8) Bilanci Fininvest 1988-92 (falso in bilancio e appropriazione indebita). B., il fratello Paolo e vari manager sono indagati per aver falsificato i bilanci Fininvest dal 1988 al ’92 per i fondi neri creati con l’acquisto a prezzi gonfiati di film tramite società offshore. Nel 2004 sono tutti archiviati dal gup per la solita prescrizione, grazie anche ai termini abbreviati dalla legge B. sul falso in bilancio.

PRESCRITTO

9) Consolidato Fininvest (falso in bilancio). Nel 2003 il Gup dichiara prescritti, sempre grazie alle nuove regole sul falso in bilancio, i presunti fondi neri per circa 1.500 miliardi di lire accantonati da B. e dai 25 suoi coimputati su 64 società del “comparto B” della Fininvest, sconosciute al bilancio consolidato. Motivo: “La lettura degli atti… non permette certo di ritenere palese e chiara l’estraneità dei soggetti” ai reati. I legali ricorrono in Cassazione, reclamando un’assoluzione nel merito. Ma nel 2004 la Suprema Corte la nega: i reati sono estinti “in base alla nuova legge sul falso in bilancio” imposta dall’imputato principale.

PRESCRITTO

10) Lodo Mondadori (corruzione giudiziaria). B. è imputato insieme ai suoi avvocati Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e al giudice Vittorio Metta per la sentenza comprata, firmata da quest’ultimo nel 1991, che ribaltava il lodo Mondadori e sfilava il primo gruppo editoriale italiano a Carlo De Benedetti per regalarlo al Cavaliere. Ribaltando il proscioglimento per insufficienza di prove deciso dal gup, la Corte d’appello di Milano rinvia a giudizio tutti gli imputati per corruzione giudiziaria, tranne uno: B., che beneficia della prescrizione grazie alle solite attenuanti generiche (che ne dimezzano il termine) e alla derubricazione del reato (per lui solo) da corruzione giudiziaria a corruzione semplice. I suoi tre avvocati corruttori e il giudice corrotto verranno condannati fino in Cassazione. I giudici civili condanneranno B. e Fininvest a risarcire danni per 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti, “conseguenza diretta della corruzione dei giudici romani per annullare il lodo Mondadori a suo favore e assegnare la Mondadori alla Fininvest”.

PRESCRITTO

11) Tangenti fiscali alla Guardia di Finanza. Per le presunte mazzette ai finanzieri incaricati di ispezionare le sue aziende, il Tribunale di Milano proscioglie B. dall’accusa di corruzione. Gli ufficiali della Gdf responsabili dell’accertamento risultano già sotto processo.

PROSCIOLTO

12) Mediaset (frode fiscale e falso in bilancio). B. è accusato di aver truffato il fisco con plusvalenze fittizie per circa 370 milioni di dollari, costruite gonfiando i costi di acquisto dei diritti tv tramite società offshore della Fininvest. La difesa nega ogni addebito, sostenendo che le operazioni sono tutte “realizzate all’estero” e quindi non sanzionabili dalla legge italiana. Nel 2008 B. viene condannato in appello per frode fiscale.

CONDANNATO IN APPELLO

13) Diritti Mediaset (falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita). L'inchiesta sui fondi neri accumulati da Berlusconi gonfiando i costi dei film acquistati da Mediaset presso le major americane, con vari passaggi su una miriade di società offshore nei paradisi fiscali, accerta una mega-frode per 368,5 milioni di dollari. Poi gli ostruzionismi degli avvocati, le leggi blocca-processi varate dall'imputato e l'ex Cirielli taglia-prescrizione fanno evaporare in dibattimento le appropriazioni indebite, i falsi in bilancio e quasi tutte le frodi fiscali, lasciando in piedi soltanto quelle del 2002-2003 per 7,3 milioni. Berlusconi viene condannato in tutti e tre i gradi di giudizio a 4 anni di carcere (di cui 3 indultati) e interdetto dai pubblici uffici per 2 anni. Il Tribunale di Milano lo descrive come un delinquente naturale, con una "naturale capacità a delinquere". La Cassazione nel 2013 lo definisce "ideatore" e "beneficiario" del sistema fraudolento: "Il sistema organizzato da Silvio Berlusconi ha permesso di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere, conti correnti intestati ad altre società che erano a loro volta intestate a fiduciarie di Berlusconi". Anche dopo l'entrata in politica: "Tutti i suoi fidati collaboratori, ma anche correi, furono mantenuti nelle posizioni cruciali anche dopo la dismissione delle cariche sociali da parte di Berlusconi e in continuativo contatto diretto con lui... in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale". Così Mediaset pagò per anni e anni i film molto più di quanto costassero, per alimentare i fondi neri dell'utilizzatore finale, che non esitò a truffare lo Stato e la sua società (quotata in Borsa dal 1996) per metterseli in tasca.
CONDANNATO

14) Caso Saccà (corruzione). Nel 2009 B. viene rinviato a giudizio per corruzione nell’inchiesta sulle telefonate con il direttore generale della Rai Agostino Saccà, intercettate nell’estate 2007, dalle quali emergono richieste del premier all’amico per far lavorare alcune attrici.

RINVIATO A GIUDIZIO

15) Concussione e prostituzione minorile (Caso Ruby). Indagato a Milano per concussione e prostituzione minorile. Secondo la procura, avrebbe indotto i funzionari della Questura di Milano a rilasciare la ragazza, marocchina di 17 anni, per evitare che emergessero particolari compromettenti sui suoi rapporti con lei.

INDAGATO

16) Compravendita di senatori (corruzione). La Procura di Napoli ha rinviato a giudizio B. per la presunta compravendita del senatore De Gregorio nel 2007, allo scopo di far cadere il governo Prodi.

RINVIATO A GIUDIZIO

(Fonte: "Il santo" di Marco Travaglio)

 

Perseguitato o criminale? Questo si lascia alla coscienza, all'intelligenza e all'onestà dei singoli. A mio parere, chiunque agiti quella bandiera deve fare i conti con la propria coscienza e, se ricopre cariche pubbliche ottenute utilizzando quel simbolo, ha l'obbligo morale di spiegare ai cittadini perché quella storia giudiziaria non è credibile e dove dice il falso.

Il documento include dettagli sulle accuse, sui procedimenti giudiziari e sugli esiti legali per ciascuno dei casi.

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