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Ambiente, Agricoltura, Zootecnia: Un'Altra Strada è Possibile?

2024-03-08 17:52

Luigi Rino Pettinari

Primo Piano, Ambiente, @associazione cittadini attivi in movimento, #acaim, #cantierepolitico, @amicifacebook,

Ambiente, Agricoltura, Zootecnia: Un'Altra Strada è Possibile?

Ambiente, Agricoltura, Zootecnia: Un'Altra Strada è Possibile?Non si può avanzare nessuna proposta senza comprendere la storia della PAC (Politica Agr

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Ambiente, Agricoltura, Zootecnia: Un'Altra Strada è Possibile?

Non si può avanzare nessuna proposta senza comprendere la storia della PAC (Politica Agricola Comune) e la sua evoluzione nel corso dei vari periodi storici. Ciò che viene proposto oggi non è altro che la riproposizione di idee trite e ritrite che ci hanno condotto a settembre 2023, quando abbiamo ricevuto una lettera di richiamo imperativa che ci obbligava a DIMEZZARE LA PRODUZIONE INTENSIVA NELLE 5 REGIONI DEL NORD ITALIA, ritenute la principale causa dell'inquinamento di queste terre.

Se consideriamo le politiche europee adottate negli ultimi 30 anni, salvo una teorica inversione di tendenza nel 2020, possiamo comprendere che non si doveva più puntare sul premiare le quantità produttive, ma sulla qualità della produzione, sia del prodotto sia dell'ambiente. Tuttavia, sembra che questo concetto non sia stato compreso, poiché i dati confermano un'escalation dell'inquinamento.

Dobbiamo quindi capire perché, nonostante le buone intenzioni (forse rimaste solo nei registri delle aziende e non nei campi), non si sia giunti a risultati positivi. La mia esperienza sul campo suggerisce che non è stata adottata una cultura GREEN dagli operatori stessi. Anche se ufficialmente hanno aderito alle direttive e alle nuove leggi dell'Unione Europea, nella PRATICA NON LE HANNO MAI APPLICATE, forse per una consuetudine consolidata che vede certi prodotti come indispensabili per la coltivazione. La risposta di un agricoltore di fronte alla prospettiva di applicare tali regolamenti è spesso: "Se dovessi applicare quei regolamenti, la mia azienda morirebbe? VOLETE UCCIDERE L'AGRICOLTURA!!!" Questa è la logica che permea nel credo collettivo degli operatori agricoli.

Questa risposta mi ha fatto capire che ci troviamo di fronte a un muro culturale significativo. In agricoltura, come in ogni altro settore economico, prevale il concetto di competizione basata sul ribasso dei prezzi di produzione. Tuttavia, mentre è stato possibile delocalizzare fabbriche di scarpe o di coperture per biciclette, NON È POSSIBILE DELICALIZZARE I TERRENI...

Che fare? Il tentativo di istruire e orientare il settore agricolo tramite corsi di rieducazione, il premiare comportamenti virtuosi con contributi, la conversione delle culture verso la riscoperta e l'introduzione di prodotti dimenticati e poco redditizi, la digitalizzazione e il marketing per le imprese agricole, l'istituzione di agriturismi finanziando le ristrutturazioni e l'applicazione della commercializzazione e della somministrazione con sistemi fiscali agevolati sono tutti STRUMENTI GIA' MESSI IN CAMPO DALLE P.A.C. PRECEDENTI. Tuttavia, se vogliamo essere onesti, spesso sono stati motivo anche di concorrenza sleale per la ristorazione e gli altri operatori commerciali, considerando il sistema fiscale a cui gli agricoltori sono soggetti, pur operando come artigiani o commercianti.

Tutto questo non ha sortito alcun effetto. La mia opinione è che ciò sia dovuto al fatto che tutto ciò è stato gestito dalle associazioni di categoria, che hanno monopolizzato il controllo e premiato i loro affiliati piuttosto che i virtuosi, fornendo una narrazione distorta della realtà e falsificando spesso i dati di monitoraggio (cosa che posso dimostrare con numerosi esempi, se necessario). Visto che la PAC, pur nata per accompagnare una transizione, è diventata strutturale, consapevolmente non si raggiungono mai gli obiettivi, ma si continuano a prometterli, mantenendo così un sistema di "mungitura" eterno.

Davanti a queste anomalie, è necessario pensare a come non farsi prendere in giro e come non sprecare denaro pubblico in un'assistenza sussidiaria priva di ritorno. È evidente che il problema degli incentivi non controllati è ormai il cancro della nostra società, una sorta di diseducazione al miglioramento professionale.

Proposta:

Trovare un modo di finanziare la riduzione della produzione intensiva basandosi sulle dichiarazioni dei redditi, evitando così di continuare a pagare multe e sanzioni europee, come avviene per balneari e taxisti. In questo modo, soddisfiamo la richiesta di DIMEZZARE LE PRODUZIONI INTENSIVE NEL NORD ITALIA E ACCOMPAGNIAMO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA.

Estrarre dalla banca dati storica dei contributi P.A.C. erogati negli ultimi trent'anni alle aziende agricole e creare un registro o una classifica dove, con un coefficiente inversamente proporzionale agli importi già erogati e percepiti in passato, si premiano coloro che non hanno mai ricevuto o hanno ricevuto solo una piccola parte dei finanziamenti in passato, eliminando così il perpetuarsi di un clientelismo consolidato di alcuni privilegiati.

Dare alla PAC un progetto quinquennale ed erogare i fondi in base allo stato di avanzamento dei lavori e non più all'approvazione del progetto. In questo modo, si avrà la certezza del buon esito dell'intervento.

Scaglionare e dividere le aziende in base alla loro localizzazione e assegnare loro un codice di valutazione in base a una tabella che tenga conto di diversi parametri:

  • Ubicazione, valutando le difficoltà di lavorazione.
  • Tipologia di metodo produttivo applicato.
  • Accettazione di controlli periodici sui terreni e sugli animali per stabilire l'eticità delle pratiche.
  • Rapporto reddito/dipendenti equo, per evitare lavoro nero e caporalato.
  • Studiare e istituire organi di controllo indipendenti dalle associazioni di categoria.
  • Incentivare l'ingresso di giovani estranei a nuclei familiari già proprietari o conduttori di aziende agricole.
  • Riproporre con più determinazione e imposizione le idee del GREEN DEAL di cinque anni fa, evitando uno sviluppo disomogeneo che riduce l'efficacia dell'intervento e bandendo pratiche non virtuose, trasformando l'Europa nel distretto di produzione di qualità totale nel settore alimentare mondiale.

Chignolo Po, 7 febbraio 2024

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