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Accade a Palermo

2024-01-11 17:42

Vincenzo Fiore

Primo Piano, Territori,

Accade a Palermo

Albero millenario residente nei luoghi che stiamo trattando.

Accade a Palermo che nel luglio 2023, il fuoco degli incendi provocati invade il centro abitato e uccide cittadini inermi.

Accade a Palermo che sulle ceneri ancora fumanti dei corpi carbonizzati dei cittadini non difesi e dei boschi distrutti, i nostri amministratori, come novelli Nerone si susseguono costernati ad osservare i danni causati anche dalla loro ignavia.

Accade a Palermo che un comitato spontaneo di cittadini attivi si posizioni in un tratto del proprio territorio, ritenuto simbolico, e lo protegga, lo curi, lo ripulisca perché quella è casa loro ed è un lascito ereditato dai propri antenati.

Quel tratto sopra citato è il Bosco Niscemi, un esempio di "macchia arborea" autoctona unica in Europa, non contaminata da secoli. Parliamo di una parte della Riserva Orientata di Monte Pellegrino, il "promontorio più bello del mondo" secondo Johann Wolfgang von Goethe, come ricorderete.

Hanno trovato un luogo sfregiato, violato, deturpato dall'abbandono e dall'incuria. 

Si sono messi al lavoro e da ottobre 2023 hanno presidiato il bosco ridotto a pattumiera. Centocinquanta sacchi da giardino pieni di erbe infestanti che soffocavano gli alberi e gli arbusti residenti del luogo e una montagna di rifiuti ingombranti abbandonati facilmente perche luogo privo di controllo abbandonato al degrado.

Oltre un antico muro, un ambiente ancora facilmente sanabile si estende fino alle falde del Monte Pellegrino e, oltrepassato quel muro, ti ritrovi magicamente proiettato in un luogo abitato dai Geni e dalle Fate. Vogliono sfrattare questi esseri magici, come volgari mercanti intendono "monetizzare" quel luogo unico; vogliono cementificarlo, snaturarlo per piegarlo alle loro volgari e ingorde abitudini.

Difenderlo è imperativo. La chiave per distruggerlo è cadere nel tranello di farne un Parco Urbano. Vogliono sfregiare tanta bellezza e piegarla alla loro ignoranza.

Non servono investimenti miliardari, non servono invasioni di baracche e venditori di "prodotti tipici locali". Il bosco necessita di cultura e rispetto, vuole cittadini attivi che, ricevendo un dignitoso reddito, si prendano cura di quel bene irrinunciabile e irripetibile.

Non facciamo di esso la villa Deledda degli anni venti del Duemila, cediamola con fiducia e gratitudine alla cura di quel gruppo di cittadini che l'hanno protetta e ne hanno avuto cura e che continuano a presidiarla, temendo un ritorno "dei devastatori".

Le istituzioni negano, sfottenti, i necessari investimenti. Basterebbero investimenti contenuti per dare un reddito a un gruppo di cittadini e per proteggere e salvaguardare un bene inestimabile.

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Piano Particolareggiato della reale tenuta della Favorita a Palermo.

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Rappresentazione a pastelli colorati della Casina Cinese e della tenuta reale annessa.

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